Il denaro è uno di quei fattori della vita quotidiana che pur essendo strettamente legato a temi pratici e concreti può attivare tantissimi vissuti psicologici.
Non è il denaro di per sé ad avere una valenza psicologica positiva o negativa ma sono pensieri, emozioni e credenze che influiscono nella relazione tra psicologia e denaro.
I problemi economici possono portare alcune persone a sviluppare vissuti diversi come malumore, ansia, tensione ma anche invidia, vergogna o senso di colpa.
Spesso si pensa che l’unico problema sia avere poco denaro ma anche ad esempio la sua gestione può attivare diversi pensieri e emozioni. Le varie emozioni infatti possono essere associate sia alle difficoltà economiche di chi ne ha troppo poco ma anche l’averne troppo da amministrare. I pensieri possono riguardare non solo la quantità, cioè quanto denaro si ha, ma anche ad esempio come spenderlo o come affrontare le spese quando sono troppe.
Ogni persona inoltre può vivere in modo diverso il rapporto con il denaro e questo può anche variare nelle varie fasi di vita. Ci possono essere diversi pensieri, emozioni, comportamenti legati al denaro e all’uso che se ne fa.
I pensieri relativi agli aspetti economici possono essere collegati a episodi/situazioni specifiche e temporanee ma anche a tematiche più trasversali che riguardano direttamente la persona.
Spesso si attivano in modo disfunzionale associazioni tra il denaro e, ad esempio, la propria soddisfazione personale, la propria autostima ed il ruolo che si ricopre nel gruppo e nella società.
I problemi economici
I problemi economici possono incidere su diversi aspetti trasversali alle varie aree di vita. Avere problemi economici purtroppo può spesso suscitare vissuti psicologici disfunzionali.
Il denaro può condizionare le attività che si possono svolgere ed i luoghi che si possono frequentare. Un conto è avere i soldi, poterselo permettere e scegliere comunque contesti meno costosi ed invece un conto è voler fare e non poterselo permettere perché non si ha abbastanza denaro. A volte alcune persone riescono comunque a vivere tutto ciò serenamente accettando ciò che si può fare o meno senza rimuginarci sopra mentre altre volte c’è chi lo vive come un problema ed una limitazione fino ad arrivare a percepirla come una vera e propria costrizione insopportabile. Ogni persona ha vissuti diversi.
La situazione diventa ancora più complessa da un punto di vista non solo pratico ma anche emotivo e psicologico quando la scarsa disponibilità di denaro limita aree di vita importanti come ad esempio quelle legate alla cura di sè e alla salute. In questo caso il rapporto con il denaro può diventare ancora più complesso.
Psicologia e gestione del denaro
Le decisioni economiche possono essere distorte da credenze limitanti ed autosabotanti e da emozioni come ansia e senso di colpa. Possono influire anche diversi aspetti cognitivi come ad esempio il valore personale che ognuno associa al denaro stesso o all’oggetto che si vuole acquistare oppure all’attività che si vuole fare. Tendenzialmente si è disposti a spendere di più quando l’interesse personale è maggiore. Un altro aspetto che può influire è la provenienza del denaro (ad esempio retribuzione, regalo, donazione, vincita). È utile inoltre non farsi travolgere dalle emozioni e dall’impulsività quando si sostengono spese rilevanti.
Ulteriori aspetti da tener conto possono essere ad esempio aspettative, motivazioni, tendenza al controllo, intolleranza delle incertezze, eventuale tendenza all’impulsività e ricerca della gratificazione immediata … tutti questi fattori possono incidere sul comportamento che si ha rispetto al denaro.
I vissuti rispetto al grado di soddisfazione economica possono essere influenzati da percezioni soggettive che possono essere condizionate da autostima, percezione di autorealizzazione e dal tipo di vita che si desidera. Ad esempio chi è troppo sicuro di sé può avere aspettative eccessive sullo stile di vita che può sostenere e può inoltre sottostimare eventuali rischi finanziari. Chi all’opposto sottostima le proprie capacità può convivere in modo pervasivo e costante con la paura di non farcela economicamente pur avendo invece buone risorse e possibilità di crescita.
Spesso quindi le scelte personali relative alla gestione del denaro non derivano da ragionamenti puramente pratici e obiettivi ma possono essere influenzati da diversi aspetti psicologici.
Inoltre sarebbe utile non farsi condizionare da alcuni pregiudizi, etichette ed autogiudizi. Non per forza essere attenti al denaro corrisponde ad essere “avari, tirchi” o pensare continuamente ai beni che è possibile acquistare significa essere “superficiali, spendaccioni” o “essere legati ai beni materiali” in un’accezione negativa. Non per forza chi mostra le proprie possibilità economiche lo fa sempre per un semplice vanto. Dipende da diversi elementi. Indagando i vari fattori psicologici personali si potrebbero individuare diverse motivazioni sottostanti a tutti questi aspetti.
Spesso il rapporto con il denaro può risultare ambivalente, caratterizzato da sentimenti opposti come ad esempio potere, sicurezza da un lato ma anche ansia, frustrazione dall’altro.
In base a diverse caratteristiche personali c’è chi preferisce ad esempio prestare denaro ma non chiederlo mai in prestito, chi preferisce investire e rischiare pur di avere la possibilità di guadagnare mentre altri possono scegliere di conservare costantemente il proprio denaro senza rischiare. Inoltre c’è chi preferisce spendere liberamente e chi invece preferisce risparmiare. Questo ultimo aspetto in particolare è collegato a diverse sfaccettature psicologiche.
Poli opposti
Spendere senza limiti
Alcune persone, indipendentemente dalle proprie possibilità economiche, tendono a spendere senza limitarsi ne frenarsi mai.
Spesso giustificano le spese anche superflue ed eccessive con la voglia di godersi il più possibile i vari momenti della vita senza pensare a eventuali problemi e al futuro. Il problema si crea tendenzialmente quando questo modo di pensare diventa pervasivo e continuo fino a non regolare mai il rapporto economico tra entrate e uscite.
Quando le spese superano le proprie possibilità economiche questo può comportare diversi problemi non solo economici ma anche psicologici personali, famigliari e sociali.
Spesso spendere senza limiti può portare non solo a non avere più soldi a disposizione quando servono ma può suscitare litigi nella coppia e ansie per il futuro in famiglia.
È importante distinguere se si tratta di una gestione poco efficace del denaro o se sotto questi comportamenti ci sono aspetti psicologici da elaborare.
Ad esempio lo shopping compulsivo implica diversi aspetti psicologici cognitivi, emotivi e comportamentali.
Risparmiare e trattenere il più possibile
Alcune persone hanno la preoccupazione costante e pervasiva di non spendere, anche se si hanno soldi a disposizione, spesso perché si ha la continua paura di “non farcela”, di “non averne abbastanza”, di “non essere coperti” di fronte agli imprevisti sul lungo periodo e quindi di “finirli tutti” .
L’ eccesso al risparmio ed il desiderio di accumulare sempre di più può portare però a non vivere il presente, a non godere dei piccoli momenti, a evitare le varie attività sociali e a non seguire le proprie passioni per non spendere nulla.
L’ essere preoccupati costantemente ed eccessivamente di risparmiare può portare a non godere dei momenti piacevoli pensando unicamente ai costi sostenuti. Quando la persona riduce tutte le varie attività piacevoli può essere utile far presente innanzitutto che se ci si limita su tutto ciò che ha un costo anche piccolo ci si può ritrovare a svolgere solo attività principalmente basate sul dovere e finalizzate all’acquisizione di soldi. Inoltre bisogna tener conto del fatto che comunque non tutti i momenti piacevoli sono connessi unicamente allo spendere soldi (ad esempio fare una passeggiata non ha grandi costi).
Il limitarsi sempre e costantemente, anche quando non necessario, può portare ad un abbassamento del tono dell’umore e a insoddisfazione.
Alcune persone inoltre, pur avendo una certa disponibilità economica, evitano di spendere soldi anche quando sarebbe necessario (ad esempio evitare una visita medica perché ha un costo).
Questi due poli opposti, spendere eccessivamente e risparmiare il più possibile, potrebbero essere considerati come legati da un continuum in cui possono essere individuate diverse gradazioni nella modalità di rapportarsi al denaro.

Soldi e compensazione della soddisfazione personale
In questo caso si fa riferimento a chi pensa di poter compensare insoddisfazione personale o relazionale o sociale o motivazionale con l’acquisizione di più denaro.
A volte ci si ritrova insoddisfatti di sé stessi e della propria vita e si pensa che l’avere più denaro possa rendere felici. Tuttavia, anche se una certa sicurezza economica può contribuire ad una maggior tranquilità anche da un punto di vista psicologico, in linea generale la compensazione non risolve il problema originario. Se non si è soddisfatti di sé stessi avere più denaro può spesso aiutare solo apparentemente e/o temporaneamente. Il denaro non può compensare totalmente eventuali mancanze affettive, relazionali e sociali.
Il ruolo del denaro nelle relazioni sociali
Il denaro può essere associato non solo a tematiche psicologiche personali ma anche sociali.
All’interno di una coppia o di un gruppo di amici le disparità economiche (avere più o meno soldi dell’altro) possono creare un divario che può portare all’attivazione di reazioni agonistiche, a
discussioni, fastidio o rabbia. Può esserci un certo grado di imbarazzo nel parlarne fino a diventare un argomento tabù di cui non parlare assolutamente.
In ambito relazionale i soldi a volte possono essere anche utilizzati come sostituto emotivo per veicolare affetto spesso con funzione compensatoria. Ad esempio quando ci si sente in colpa per aver dedicato poco tempo ad un familiare o ad un amico si può cercare di compensare la mancanza con il denaro. Anche questo aspetto è collegato a diverse sfaccettature psicologiche, emotive e cognitive.
Conclusioni
La gestione del denaro non è semplicemente una questione di numeri e calcoli, ma è profondamente influenzata da complesse dinamiche psicologiche, personali e sociali.
È importante raggiungere un buon livello di consapevolezza delle emozioni e dei pensieri che incidono nella gestione delle proprie finanze. Tutto poi può variare in base alla fase di vita e ai vari vissuti relativi a fattori esterni che possono incidere sulla propria percezione del denaro.
Attraverso l’analisi dei diversi modi di amministrare il proprio denaro, i pensieri, le credenze sottostanti, le varie emozioni connesse ad eventuali problemi legati agli aspetti economici è possibile essere più consapevoli delle differenti dinamiche associate alla gestione del denaro.
Tutto ciò può favorire una maggior consapevolezza ed un rapporto più funzionale con il denaro e più in generale con i vari aspetti economici.
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