Aree di intervento

SOSTEGNO PSICOLOGICO NELLE DIVERSE FASI DI VITA E CAMBIAMENTO

Il cambiamento

Spesso ci si ritrova in difficoltà nell’affrontare alcune fasi della vita oppure nel trovare un equilibrio in periodi di forte cambiamento personale o professionale. E’ importante avere un supporto per superarli ed elaborarli anche psicologicamente e recuperare così il proprio benessere.

A volte non solo gli eventi e i cambiamenti negativi ma anche quelli considerati positivi possono destabilizzare perché magari si cambia il proprio ruolo, cambiano le routine e i punti di riferimento, ci si ritrova coinvolti in nuove dinamiche relazionali ed a volte aumentano anche le responsabilità.

A volte si è invece insoddisfatti e si vuol cambiare ma non si sa come farlo, non si riesce a recuperare una sensazione di equilibrio e benessere psicologico.
Durante i colloqui si lavora insieme per comprendere come gestire tutto al meglio e recuperare così il proprio equilibrio.

psicologa vicino a me
Percepire un aspetto nuovo di se stessi è il primo passo verso il cambiamento del concetto di sé

(Carl Rogers)

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Come può aiutare lo psicologo

Un sostegno psicologico può essere utile per gestire ad esempio:

  • periodi di cambiamento personale: es. adolescenza, convivenza, matrimonio, difficoltà a concepire un figlio, gravidanza, post partum, diventare genitori, separazioni e divorzi, separazione dai figli grandi e il ritrovarsi con il “nido vuoto”, ricostruire una routine e un equilibrio familiare dopo il pensionamento, anzianità
  • periodi di cambiamento professionale: orientamento professionale, ingresso nel mondo del lavoro, variazione di lavoro o mansione, promozione, pensionamento
  • difficoltà scolastiche o all’università (es. calo motivazionale)
  • lunghi periodi di malattia o riabilitazione (es. psiconcologia, psicotraumatologia, psicocardiologia)
  • burnout dei caregivers: è importante fornire un sostegno non solo agli ammalati o agli anziani ma anche a tutte quelle persone che si occupano spesso per lunghi periodi di anziani o persone ammalate o comunque con un grado di autonomia molto ridotto

Il sostegno psicologico aiuta a trovare un nuovo equilibrio in cui si integrano le nuove informazioni in modo da viverle senza sentirsi destabilizzati.

Definizione

Il sostegno psicologico si basa sul confronto e sul supporto emotivo dato da uno psicologo ad una persona che si trova in un momento di difficoltà con l’obiettivo di affrontare il disagio con maggior tranquillità e sicurezza.
Potremmo paragonarlo all’utilizzo di una stampella che sorregge la persona per un breve periodo e lo accompagna nel suo cammino finché non ritrova la propria stabilità ed il proprio equilibrio psicologico. Lo psicologo non si sostituisce alla persona ma lo aiuta a ritrovare la capacità di camminare autonomamente.
Tendenzialmente si lavora sulla situazione attuale, rimanendo orientati sul presente. Può emergere qualche riferimento alla storia di vita ma tutto è finalizzato a vivere al meglio il cambiamento e recuperare una tranquillità quotidiana.
Se la persona poi durante il percorso dovesse rendersi conto di voler approfondire aspetti più specifici di sé e desiderasse esaminare in modo più esaustivo i suoi meccanismi può sempre concordare di passare ad un percorso di psicoterapia con uno psicoterapeuta.

psicologa a Lecco
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Chi può fare sostegno psicologico

Il sostegno psicologico viene effettuato da uno psicologo regolarmente iscritto all’Albo. Lo psicologo ha una formazione tale per cui può aiutare la persona a riconoscere, gestire e superare il disagio provato in una fase di vita e cambiamento e a ritrovare un proprio equilibrio. È importante rivolgersi ad un professionista qualificato. Si può verificare l’iscrizione di uno psicologo all’Ordine della Regione di riferimento, in Lombardia si può verificare sul sito dell’Ordine Psicologi Lombardia (OPL).

Le fasi del percorso psicologico

Fase conoscitiva

La prima fase è centrata sul conoscersi ed instaurare una relazione di fiducia: questo primo passo è fondamentale per permettere uno scambio comunicativo sereno senza giudizi. È importante infatti che la persona si senta al sicuro e a suo agio per poter esprimere poi liberamente i suoi vissuti.
Fase di condivisione
Il paziente esprime le sue emozioni, i vissuti, le difficoltà incontrate, i suoi pensieri e come vede se stesso in relazione al cambiamento o alla fase di vita. Il riconoscimento e la condivisione dei diversi aspetti permette poi di definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Fase di analisi e gestione

Insieme allo psicologo si analizzano i diversi aspetti e quale significato hanno per la persona. Ci si confronta su come poter affrontare le varie difficoltà e si delineano gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Si lavora poi sul definire strategie di gestione più funzionali per poterli raggiungere e mantenere nel tempo.

Fase di consolidamento

Si rinforza ogni piccolo progresso, si valorizza ogni risultato raggiunto, si rafforzano le risorse e le abilità personali consolidando così anche la sicurezza e l’autonomia della persona che pian piano riesce a riprendere in mano la sua vita quotidiana.

Fase conclusiva

Si diradano i colloqui man mano che la persona sta meglio. I colloqui di follow up servono a rinforzare e a consolidare a distanza di tempo eventuali aspetti su cui la persona si sente ancora un pò vacillare e servono anche a monitorare il mantenimento dei risultati raggiunti.

psicologa a Lecco
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Quando serve: come riconoscere se si ha bisogno di supporto psicologico

Il supporto psicologico è utile per affrontare un momento di cambiamento o una particolare fase di vita. Può essere efficace quando una persona con un buon funzionamento psicologico e buone risorse personali ed interpersonali si trova ad affrontare un periodo di forte malessere.
Di fronte ad un cambiamento importante, personale o familiare o professionale, è normale sentirsi destabilizzati. Bisogna a volte ridefinire non solo le proprie routine ma anche se stessi, il proprio ruolo e i propri confini. La persona stessa o chi le sta vicino può notare un cambiamento significativo nell’umore, nel modo di relazionarsi e di gestire le giornate. La persona magari si sforza di superare da sola il periodo di disagio ma non vede miglioramenti. Oltre al malessere psicologico possono esserci anche problemi di concentrazione e attenzione e le proprie routine ne risentono negativamente. È fondamentale intervenire quando tutto questo comporta una sofferenza tale da incidere sulla visione di sé stessi e sulla propria autostima ed inoltre penalizza le routine quotidiane per un periodo significativo. Nel dubbio sempre meglio chiedere un riscontro ad uno psicologo che potrà consigliare se è utile un percorso di sostegno psicologico o un altro tipo di intervento, come ad esempio la psicoterapia. La persona poi potrà scegliere liberamente ed in modo consapevole se iniziare o meno il percorso.

Quanto dura un percorso di sostegno psicologico

Il sostegno psicologico è un intervento relativamente di breve durata ma che non ha un limite temporale definito. Si concorda con il paziente priorità, obiettivi, frequenza, durata indicativa. La durata può dipendere da diversi fattori come ad esempio il tipo di problema, la gravità dei sintomi, da quanto tempo si prova il disagio, se riguarda un contesto specifico, quante aree di vita sono state toccate, se si ha un sostegno familiare e relazionale. Il paziente ha il diritto comunque di decidere in qualsiasi momento se interrompere o proseguire il percorso.

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FAQS

Le domande più frequenti su questa area d'intervento

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Tutti quei cambiamenti che toccano aree di vita importanti per la persona e che richiedono una regolazione psicologica ed emotiva. Ad esempio possono destabilizzare: l’insorgere di un problema di salute fisico, il fare una scelta, prendere una decisione importante, affrontare un problema rilevante per la persona, cercare di assestare un rapporto interpersonale familiare o lavorativo. Possono incidere in generale tutti quei cambiamenti che richiedono un adattamento della persona con un assestamento del proprio ruolo e dei propri confini. Ci si riferisce non solo ai cambiamenti considerati negativi ma anche quelli positivi come ad esempio una promozione o il raggiungimento di un obiettivo inseguito per tanto tempo: una volta ottenuti la persona deve capire come gestire ed affrontare la nuova situazione.
Ci sono delle fasi di vita che implicano di per sè un importante cambiamento sia psicologico che a volte anche fisiologico: ad esempio l’adolescenza, la convivenza o il matrimonio, la gravidanza, il diventare genitori, la menopausa, il pensionamento, un lutto. Alcune di queste fasi sono temute ancora prima di doverle affrontare mentre altre sono desiderate ma poi quando ci si ritrova a doverle gestire possono sorgere diverse sfide: ad esempio più responsabilità, nuove interazioni interpersonali, una diversa routine.

Il sostegno psicologico è rivolto a tutti: adolescenti, adulti, anziani sia individualmente che ad esempio in coppia. È utile a tutte le persone che vivono un periodo di malessere ma che hanno di base un buon funzionamento psicologico e proprie risorse personali. Spesso un percorso relativamente breve è sufficiente per comprendere perché il cambiamento ha intaccato l’equilibrio preesistente e per capire come si può intervenire per gestire al meglio la situazione da un punto di vista psicologico.
Nel caso in cui invece siano presenti un quadro psicopatologico grave e disturbi psichici è più indicato un percorso di psicoterapia.

Lo psicologo ascolta in modo attivo ed empatico, non giudica, aiuta il paziente a chiarire i vari vissuti, favorisce una maggior consapevolezza di tutte le emozioni e i pensieri sottostanti, analizza le modalità messe in atto per affrontare il problema. Una volta chiariti tutti i vari aspetti si favorisce un approccio funzionale al problema che sia decisionale o di gestione. Ogni assestamento richiede il fare una scelta anche psicologica: come si vuole affrontare la situazione e come si vuol vedere se stessi come persona in quel frangente. Si fanno insieme le diverse considerazioni. Lo psicologo non decide al posto del paziente ma rende più espliciti i vissuti e il significato che la persona gli dà in modo da aiutarlo ad essere più consapevole nelle varie scelte esplicitando insieme tutti i costi/benefici non solo pratici ma anche emotivi.

Sia il sostegno psicologico che la psicoterapia hanno come obiettivo il benessere psicologico della persona ma sono percorsi diversi in termini di modalità e processi.
Il sostegno psicologico è finalizzato a sostenere la persona in un periodo di difficoltà ed il lavoro è più centrato sui vissuti relativi ad una specifica fase di vita o di cambiamento. Di solito i percorsi di sostegno sono percorsi relativamente brevi.
La psicoterapia è un percorso più strutturato e continuativo in cui si valutano aspetti più profondi della persona considerando anche i vari meccanismi interni e la storia di vita della persona. Nella psicoterapia cognitivo comportamentale si ristrutturano schemi di pensiero, credenze autosvalutanti, modalità disfunzionali della persona che possono essere presenti da anni. La psicoterapia è un vero e proprio trattamento necessario nel caso in cui siano presenti dei disturbi psichici.

5 consigli per chi "soffre" del disturbo

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1

Identificare le proprie emozioni

Identificare e riconoscere le emozioni provate nell’affrontare e gestire una certa fase di vita o un cambiamento. Solo essendo consapevoli di cosa davvero si prova di fronte ad una situazione si può comprendere come gestirla al meglio.
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2

Identificare i propri pensieri

È importante essere consapevoli di quello che si pensa e ci si dice, spesso in modo autosvalutante. È fondamentale per comprendere il significato personale che ha davvero quella fase di vita o quella situazione. Solo comprendendo il valore psicologico che assume quella fase si può poi comprendere perché risulta più difficile da gestire rispetto ad altre situazioni, a volte anche complesse, che sono state già affrontate più serenamente.

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3

Concentrarsi su ciò che si può fare

Per prendere in mano la situazionie è importante riconoscere ciò che dipende da sé stessi, ciò che si può modificare, quanto il proprio modo di porsi e di comunicare può incidere. Percepire una maggiore possibilità di controllo e di gestione aiuta a sentirsi più capaci di affrontare le difficoltà.
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4

Accettare ciò che non si può cambiare e pensare a come gestirlo al meglio

Continuare a rimuginare su ciò che non può essere modificato porta solo a sentirsi stanchi, mortificati ed impotenti. È importante accettare che alcuni aspetti non siano di per sè controllabili. Alcune fasi di vita sono caratterizzate da cambiamenti non modificabili (es. il passare degli anni, una malattia, la vecchiaia, i lutti). È importante concentrarsi su come si può affrontare emotivamente e psicologicamente la situazione pensando al modo più funzionale possibile e rispettando anche i propri tempi.
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5

Definire chiaramente i propri obiettivi

È importante definire i propri obiettivi secondo anche le proprie priorità, non solo a livello pratico ma anche su come ci si vorrebbe vedere come persona. Ogni volta che si riscontra un piccolo miglioramento è importante sottolinearlo e rinforzarlo. È utile il sostegno degli altri ma è altrettanto importante autovalutarsi positivamente.

5 consigli per chi "sta vicino" a chi soffre

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1

Ascolto attivo

È importante ascoltare la persona che soffre cercando di capire il significato che dà alla situazione e/o al cambiamento che deve affrontare. L’ascolto attivo va oltre il semplice sentire. È importante accertarsi di aver capito davvero ciò che l’altro vuol comunicare. Già sentirsi ascoltati e non giudicati aiuta a non sentirsi soli.
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2

Empatia

L’empatia permette di cogliere non solo il punto di vista dell’altro ma favorisce una comprensione dei vari vissuti e delle emozioni che l’altra persona sta sperimentando. Per riuscire a cogliere empaticamente ciò che l’altro prova è importante aprirsi all’altro mettendo da parte eventuali pregiudizi e schemi mentali rigidi.

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3

Condividere attività piacevoli

A volte non è facile sostenere l’altro con l’empatia e la comunicazione. Spesso può essere più semplice fare qualcosa insieme che sia distraente, rilassante e che restituisca così a entrambi piacevoli emozioni. La persona che soffre spesso ha bisogno di ricaricare le proprie energie ma a volte le manca la motivazione o non vuole farlo da sola. Può essere più motivata nel farlo in compagnia di una persona che le vuole bene. Non bisogna però mai obbligare ma è importante rispettare i tempi e le capacità di chi soffre, proporre piccole attività e sottolineare gli aspetti positivi.
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4

Rinforzare i progressi

Può essere utile notare i piccoli progressi pratici, eventuali miglioramenti nell’umore, rinforzare le abilità e le risorse a disposizione. Più la persona che soffre riconosce le proprie capacità più riesce a vedersi in grado di affrontare il periodo di malessere che sta vivendo.

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5

Incoraggiare a cercare un aiuto professionale

Non sempre si riesce a sostenere chi ci sta vicino. A volte non ci si sente in grado, a volte non si hanno tempo ed energie a sufficienza ed altre volte la persona che soffre non vuole l’aiuto delle persone che le stanno vicino per imbarazzo e vergogna oppure a volte non vuole sentirsi un peso per i propri familiari. Si può incoraggiare quindi a cercare l’aiuto di uno psicologo che non solo ha una formazione specifica su questi aspetti ma è anche un estraneo e perciò non è coinvolto emotivamente nelle problematiche personali di chi soffre.
Cenni su teorie/studi sul sostegno psicologico

In psicologia ogni procedura, protocollo e linea guida deriva dell’elaborazione di una grande varietà di studi in cui i diversi dati vengono raccolti attraverso l’osservazione metodica, i test, gli esperimenti, lo studio del comportamento e l’analisi sistematica dei diversi meccanismi psicologici.
Le linee guida di riferimento forniscono indicazioni e raccomandazioni riguardo le modalità più adeguate per le specifiche tematiche. Tra le linee guida più riconosciute ci sono quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dell’American Psychiatric Association (APA) e del National Institute for Health and Care Excellence (NICE).
Le linee guida nazionali ed internazionali sottolineano sempre di più rispetto al passato l’importanza del sostegno psicologico non solo in ambito personale/familiare ma anche in altri settori come ad esempio quello scolastico e quello ospedaliero. Il sostegno psicologico infatti può essere utile in diversi reparti (ad esempio in cardiologia o oncologia) sia per chi deve affrontare grandi interventi chirurgici ma anche per chi soffre di patologie croniche che cambiano progressivamente e totalmente  le routine quotidiane. Ogni grande cambiamento che coinvolga la visione di sè stessi può infatti incidere notevolmente da un punto di vista psicologico.

 

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