Servizio

PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE

In cosa consiste

La psicoterapia cognitivo comportamentale attualmente è riconosciuta come un trattamento di grande efficacia per diversi disturbi psicopatologici.
La psicoterapia consiste in un percorso strutturato in cui i colloqui hanno una durata tendenzialmente di 50 minuti e vengono svolti con regolarità per mantenere una certa continuità, essenziale per un lavoro funzionale ed efficace.
Inizialmente si propone una frequenza delle sedute una volta a settimana e poi man mano che si procede si stabilisce con il paziente come proseguire.
Durante gli incontri lo psicologo ascolta e non giudica ciò che viene detto anche perché non si mette in discussione ciò che è giusto o sbagliato dato che ognuno ha un proprio sistema di valori, che viene rispettato e preservato. 
Si lavora insieme in particolare su ciò che fa star male cercando di individuare i fattori predisponenti, scatenanti e quelli che contribuiscono al mantenimento del problema tutto con un’assenza di giudizio.
 
I primi colloqui hanno come obiettivo principale:
 
  • conoscersi

  • raccogliere informazioni

  • comprendere le emozioni e i pensieri sottostanti

  • monitorare e analizzare i sintomi psicologici, fisici, comportamentali
  • analizzare l’impatto che si ha sulla vita quotidiana (sia in ambito lavorativo che familiare, relazionale, sociale e personale)
 
Si indaga in particolare per capire perché il malessere e i sintomi si sono sviluppati, perché si sono mantenuti nel tempo e che impatto hanno avuto nella vita del paziente.
Durante i colloqui si conosce meglio se stessi, le proprie dinamiche e si comprende come si è arrivati al punto in cui ci si trova. Ognuno di noi ha una propria storia personale e relazionale che dà un senso a quello che siamo oggi e la comprensione di tutto ciò permette un intervento focalizzato ed efficace.
psicoterapeuta a Lecco studio
psicologo terapia cognitivo comportamentale Lecco

È nel momento in cui mi accetto così come sono che io divengo capace di cambiare.

(Carl Rogers)
psicoterapeuta a Lecco studio
Obiettivi

Gli obiettivi sono definiti poi in modo specifico per ogni paziente però in generale:

  • si forniscono strategie e tecniche per variare in modo più funzionale il modo di percepire e gestire le relazioni e le situazioni problematiche
  • si lavora insieme per imparare ad affrontare in modo più funzionale le varie difficoltà e mantenere così un proprio equilibrio
  • si prosegue per favorire la generazione e il mantenimento di un benessere psicologico che sia stabile e duraturo nel tempo

Definizione

La psicoterapia (etimologicamente “cura dell’anima”) è un percorso finalizzato al trattamento dei disturbi psicopatologici di diversa gravità in cui uno psicoterapeuta attraverso i colloqui con il paziente favorisce il cambiamento dei meccanismi psicologici dai quali dipendono i sintomi, il disagio e le varie ripercussioni nella vita quotidiana. L’obiettivo è arrivare ad un maggior equilibrio psicofisico.
I colloqui stessi costituiscono lo strumento psicologico principale utilizzato per affrontare e superare i disturbi psicologici, emotivi e comportamentali della persona. Il processo terapeutico si sviluppa attraverso la relazione terapeutica tra paziente e psicoterapeuta in cui sono fondamentali il dialogo e il confronto. I colloqui possono essere individuali o di coppia ed in alcuni approcci terapeutici anche familiari o di gruppo.
Ci si avvale inoltre di diverse tecniche psicologiche che si ispirano a diversi orientamenti teorici correlati a diversi studi sul funzionamento mentale. Gli approcci terapeutici sono diversi ma solo alcuni sono stati sottoposti a studi scientifici per dimostrarne l’efficacia.

Efficacia
La psicoterapia cognitivo comportamentale viene considerata tra i trattamenti evidence-based, termine che si utilizza per indicare che è un tipo di terapia la cui efficacia è dimostrata da diversi studi scientifici controllati che vengono condotti dalla comunità scientifica internazionale. Ci sono diverse organizzazioni e associazioni di riferimento sia internazionali come ad esempio American Psychiatric AssociationAmerican Psychological Association e nazionali come Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e Istituto Superiore della Sanità (ISS).
I dati raccolti attraverso gli studi scientifici controllati vengono analizzati statisticamente indagando ad esempio se c’è una rimozione del sintomo ed il tempo necessario, se c’è il mantenimento dei risultati a lungo termine e se sono presenti ricadute.
Per le valutazioni relative all’efficacia di una terapia si utilizzano oltre alle indagini statistiche anche le meta – analisi in cui si combinano i dati provenienti da diversi studi condotti su uno stesso argomento per fornire una valutazione univoca.
Grazie agli studi di neuroscienze inoltre è stato possibile anche monitorare gli effetti della psicoterapia su aspetti neurobiologici. Le tecniche di Neuroimaging, come ad esempio la Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) e la Tomografia ad Emissione di Positroni (PET), sono tecniche di diagnostica per immagini che consentono di visualizzare l’attività cerebrale. Si è visto che la psicoterapia porta a modificazioni nell’attività cerebrale funzionale correlate al miglioramento psicologico. In un articolo (La Stampa, 23/09/2009) gli esperti dichiarano che “la psicoterapia è in grado di modificare l’attivazione di aree specifiche cerebrali, permettendo all’individuo di gestire meglio le emozioni negative”.
La psicoterapia cognitivo comportamentale è risultata efficace in diversi studi ed è stata inserita in alcune linee guida nazionali ed internazionali come ad esempio Linee guida internazionali NICE (National Institute for Care and Health Excellence).
L’utilità della psicoterapia cognitivo comportamentale è stata verificata in particolare per il trattamento di specifici disturbi come nel caso di disturbi d’ansia e di panicodisturbo ossessivo compulsivodisturbo da stress post traumaticodisturbi depressivi e bipolaridisturbi da sintomi somatici e da ansia di malattia.

Lo psicoterapeuta

La psicoterapia può essere esercitata solo da psicologi e medici psichiatri che hanno conseguito la specializzazione in psicoterapia. La specializzazione dura 4 anni e viene conseguita dopo la laurea quinquennale.
Le scuole di specializzazione in psicoterapia sono legalmente riconosciute ed autorizzate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIUR). Nelle scuole la formazione mira ad insegnare le varie competenze tecniche specifiche ma anche a riflettere su come gestire gli aspetti emotivi personali e relazionali nell’esercizio della professione stessa.
Per quanto riguarda la parte personale e relazionale lo specializzando pian piano è invitato a fare anche un lavoro su sé stesso per riconoscere i propri meccanismi ed a volte può seguire un proprio percorso psicologico personale.
Per quanto riguarda le tecniche specifiche apprese spesso sono relative a protocolli di intervento specifici che permettono al professionista di occuparsi del trattamento dei diversi disturbi psicopatologici. La formazione è correlata all’approccio teorico di riferimento della scuola frequentata che può essere ad esempio cognitivo comportamentale, sistemico relazionale, psicoanalitica…
Lo psicologo psicoterapeuta non può prescrivere i farmaci a differenza del medico psicoterapeuta. Se fosse necessaria l’integrazione con un trattamento farmacologico lo psicologo psicoterapeuta collaborerà con il medico di fiducia del paziente.

La relazione terapeutica

Una buona relazione terapeutica è fondamentale per l’efficacia del percorso di psicoterapia.
La fiducia e la collaborazione tra paziente e terapeuta sono essenziali.
La relazione terapeutica stessa è uno strumento psicologico fondamentale attraverso il quale la persona vede riconosciute e accolte le proprie emozioni senza sentirsi giudicata o presa in giro. Aiuta sapere di avere un luogo ed una persona di riferimento con cui poter parlare liberamente durante i colloqui. Elementi essenziali sono l’ascolto attivo, la fiducia, l’empatia e la cooperazione per raggiungere obiettivi comuni condivisi.

Come funziona la psicoterapia cognitivo comportamentale

La psicoterapia cognitivo comportamentale come dice il nome stesso interviene principalmente su due aree, quella cognitiva e quella comportamentale. Durante i colloqui non solo si parla e si “buttano fuori le emozioni” ma c’è un preciso lavoro di riconoscimento e gestione dei meccanismi alla base dei diversi disturbi.

L’area cognitiva è fondamentalmente tutta la parte legata ai pensieri e alle credenze. Si riconoscono i pensieri sottostanti, si individuano le parti disfunzionali e si lavora insieme per gestirli e sostituirli con pensieri più funzionali.

L’area comportamentale riguarda invece tutti le azioni e le strategie messe in atto dalla persona per gestire le proprie emozioni e i propri pensieri. Spesso si lavora per modificare quelle abitudini o routine che la persona ha portato avanti,a volte anche per anni, senza purtroppo risultati funzionali e duraturi nel tempo.

Caratteristiche principali della psicoterapia cognitivo comportamentale

Finalizzata ad obiettivi specifici

Gli obiettivi vengono concordati insieme fin dai primi colloqui con la possibilità di ridefinirli se cambiano le esigenze del paziente.

Centrata sul presente

Si parte dal disagio e dai sintomi che il paziente riporta per poi lavorare insieme per una migliore gestione delle emozioni presenti comunque  quando si comprende che il disagio ha origine da eventi passati si possono approfondire i vari legami con la storia di vita.

Collaborativa

Ognuno fa la sua parte perché il paziente porta le informazioni sulla sua storia e il suo malessere ed il terapeuta utilizza le sue conoscenze e la sua esperienza; ognuno esprime le proprie idee e il proprio punto di vista liberamente senza presenza di giudizi negativi.

Pratica

Si basa sull’utilizzo di strategie e tecniche pratiche e concrete come ad esempio la ristrutturazione cognitiva, il problem solving e strategie per la gestione della sintomatologia.

Efficace

Ci sono diversi studi scientifici a supporto dell’efficacia della psicoterapia cognitivo comportamentale per il trattamento di diversi disturbi psicopatologici.

Breve/media durata

Si lavora insieme per far sì che l’intervento sia efficace e quando possibile dia risultati in breve tempo; poi una volta che la persona sta meglio si passa alla fase di consolidamento e di rinforzo concordando sempre insieme la durata in base alle necessità specifiche del paziente.

Il percorso di psicoterapia

È un percorso strutturato ed è importante, soprattutto nelle prime fasi, mantenere una certa continuità. 
I colloqui durano circa 50 minuti ed inizialmente vengono svolti con cadenza settimanale. Nel tempo poi si stabilisce se mantenere la stessa frequenza o diradare i colloqui ad esempio vedendosi con frequenza quindicinale.
Più psicoterapeuta e paziente riescono a mantenere un clima collaborativo, di fiducia e rispetto lungo il percorso più la psicoterapia può risultare efficace.

Obiettivi del percorso

Gli obiettivi vengono sempre condivisi con il paziente. Ogni percorso ha caratteristiche ed obiettivi specifici ma alcuni sono tendenzialmente trasversali ai diversi trattamenti: consapevolezza, gestione delle varie emozioni, rinforzo delle proprie risorse e di modalità funzionali adattive, prevenzione delle ricadute. 
Il paziente dopo aver acquisito consapevolezza dei diversi meccanismi psicologici, essersi allenato nel gestire i vari pensieri e le diverse emozioni, aver rinforzato le proprie risorse e la propria visione di sé può riuscire a mantenere il proprio equilibrio psicofisico in autonomia affrontando anche eventuali sfide future con un pò più serenità.

Fasi del percorso

Assessment

Si procede innanzitutto analizzando insieme tutto ciò che la persona ha sviluppato nel tempo sia quindi come modalità di pensiero sia come strategie comportamentali di gestione. Si raccolgono tutte le informazioni necessarie per procedere con il percorso.

Definizione di obiettivi e priorità

La psicoterapia cognitivo comportamentale è un approccio collaborativo e orientato alla risoluzione delle diverse problematiche. È fondamentale perciò definire degli obiettivi condivisi per poter lavorare insieme. Si concorda da dove partire in base alle diverse priorità. 
Per far sì che vi sia una vera condivisione con il paziente può essere utile una prima fase di psicoeducazione in cui il terapeuta fornisce una serie di informazioni sul disturbo e sul suo funzionamento in modo che il paziente possa comprendere fino in fondo il programma di intervento e non lo viva come imposto dal terapeuta. Una maggior consapevolezza servirà poi ad intervenire in modo più efficace.

Riconoscere e gestire gli aspetti disfunzionali

Si differenziano gli aspetti funzionali da quelli disfunzionali. Per disfunzionale si intende tutto ciò che nel tempo incide negativamente sulla qualità di vita comportando costi personali, sociali, relazionali. Si individuano poi diverse strategie per ridurli e gestirli al meglio.

Modalità funzionali

Una volta riconosciuti e distinti i vari aspetti si ristrutturano le parti disfunzionali per sviluppare sia a livello cognitivo che comportamentale modalità più funzionali. Vengono proposte diverse tecniche cognitive e comportamentali.

Rinforzo e consolidamento

Si rinforzano tutti gli aspetti funzionali, le capacità, le abilità, le risorse della persona e si favorisce quindi un miglioramento della visione di sé in termini di autoimmagine e autoefficacia. È importante favorire l’autonomia del paziente nella gestione dei propri meccanismi psicologici in modo da poter mantenere il proprio equilibrio psicofisico nel tempo.

Prevenzione ricadute e conclusione

L’ultima fase è quella della prevenzione di ricadute in cui si analizzano eventuali difficoltà a mantenere i progressi e si interviene per far sì che l’equilibrio psicofisico venga mantenuto per quanto possibile nel tempo anche dopo la conclusione del percorso.

I pensieri disfunzionali

I pensieri disfunzionali sono caratterizzati da ragionamenti o valutazioni personali controproducenti che non aiutano nè ad affrontare le situazioni nè a stare meglio. Non sono sbagliati di per sè ma non sono né piacevoli nè utili. Non servono a risolvere i problemi tanto che la persona tende continuamente a ripeterli nel tempo ma non sta meglio. Si instaurano dei veri e propri circoli viziosi di pensiero che peggiorano il vissuto della persona.
I pensieri disfunzionali possono essere di diverso tipo come ad esempio pensieri catastrofici (in cui a partire da eventi neutri o anche parzialmente negativi la persona prevede conseguenze disastrose), pensieri di doverizzazione (in cui la persona si impone delle pretese irrealistiche “devo essere sempre perfetto”, “devo assolutamente piacere a tutti”, “non devo sbagliare mai” …), pensieri che attribuiscono arbitrariamente un significato importante ad un episodio amplificando le emozioni vissute.

La ristrutturazione cognitiva

La ristrutturazione cognitiva è una delle tecniche chiave della psicoterapia cognitiva e si basa su diversi studi a partire da quelli di Aaron Beck e Albert Ellis. La ristrutturazione è quel processo in cui si cerca di individuare e modificare i pensieri disfunzionali sostituendoli con pensieri alternativi più funzionali. Durante i colloqui il paziente ricerca pensieri più funzionali che siano comunque in linea con i propri valori e principi. Lo psicoterapeuta guida il paziente nella ristrutturazione supportandolo e fornendo tecniche e strategie utili mantenendo inoltre sempre un atteggiamento non giudicante. Il passaggio a pensieri più funzionali ed adattivi aiuta la persona a vivere psicologicamente meglio i vari episodi quotidiani e a rinforzare e mantenere la propria autostima.

Vissuti e sensazioni dopo un colloquio di psicoterapia

Il percorso generale è finalizzato a far sì che la persona sperimenti un maggior benessere. Per quanto riguarda i singoli colloqui alcuni saranno più carichi emotivamente ed altri saranno finalizzati alla gestione, al rinforzo e al consolidamento. Dopo un colloquio è normale quindi sentirsi a volte più “alleggeriti”, sollevati e a volte invece un pò pensierosi e stanchi perché con lo psicoterapeuta si possono toccare emozioni e pensieri a volte complessi, a volte presenti anche da diverso tempo nei vissuti della persona. Quando la persona nota queste emozioni può essere tentata dall’interrompere il percorso pur di non parlarne però va considerato che se ha deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia significa che il disagio era già presente e che non è passato cercando ad esempio semplicemente di non pensarci. Spesso infatti  è necessario “tirar fuori” il malessere provato per poi poter intervenire in modo efficace e funzionale. Il lavoro viene comunque fatto gradualmente ed un passo alla volta in modo da affrontare insieme le varie difficoltà. Si spiega al paziente su cosa si può lavorare e si concordano insieme tempi e modi rinforzando anche le risorse a disposizione per gestire al meglio possibile le varie emozioni.
Durante il percorso di psicoterapia è normale che il miglioramento non sia perfettamente lineare ma che ci siano alti e bassi che possono dipendere sia da fattori esterni (episodi di vita quotidiana che incidono in generale sui vissuti del paziente) che dal percorso di psicoterapia stesso. Il  percorso infatti va a trattare man mano i diversi meccanismi psicologici e può richiedere un pò di energia e fatica per poi favorire il più possibile un cambiamento adattivo funzionale duraturo.
Si invita sempre il paziente a condividere i propri vissuti, anche quelli relativi ai colloqui stessi, perché costituiscono una fonte di informazione anche su quanto gli argomenti toccati siano emotivamente rilevanti per la persona ed inoltre si può lavorare insieme per gestirli in modo da riuscire a vivere al meglio il periodo che intercorre tra un colloquio e l’altro. Man mano che il paziente prosegue nel percorso riuscirà a gestire le varie emozioni anche in autonomia. L’importante è che nel tempo la persona noti un generale miglioramento che poi verrà anche consolidato con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio psicofisico.

Campi di applicazione

La psicoterapia cognitivo comportamentale si occupa del trattamento di diversi disturbi psicopatologici. 
I disturbi comportano disagio e malessere e possono interferire in modo invalidante nelle diverse aree di vita (personale, relazionale, lavorativa, sociale e progettualità future). Il paziente a volte vive il disagio più in un’area rispetto ad un’altra. Si parte perciò dal monitorare e analizzare i vissuti in quel contesto per gestirli e riconoscere poi man mano i meccanismi sottostanti specifici del paziente stesso per poter intervenire da un punto di vista cognitivo e comportamentale. La psicoterapia è infatti incentrata sulla persona, sui suoi meccanismi interni e sul trattamento dei disturbi psichici.

Quali disturbi possono essere trattati

La psicoterapia cognitivo comportamentale è indicata per trattare diversi tipi di disturbi tra cui  disturbi d’ansia e di panicodisturbo ossessivo compulsivodisturbo da stress post traumaticodisturbi depressivi e bipolaridisturbi da sintomi somatici e da ansia di malattia.
In generale è utile a trattare diversi disturbi psicologici in cui aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali devono essere analizzati e gestiti. Si lavora per favorire il passaggio a modalità più funzionali e adattive in modo che pensieri, emozioni e comportamenti non incidano in modo pervasivo e invalidante nella vita quotidiana.

Integrazione con altri approcci

La psicoterapia cognitivo comportamentale può essere integrata con altri approcci. Ad esempio è utile integrare il percorso di psicoterapia con l’ Emdr soprattutto nel caso in cui eventi traumatici abbiano contribuito allo sviluppo e al mantenimento del disagio della persona.
La psicoterapia può essere integrata anche con tecniche, strategie, modalità provenienti da diversi orientamenti terapeutici.
A volte, soprattutto nei casi più gravi, può essere utile integrare la psicoterapia anche con un supporto farmacologico che verrà però sempre valutato in ambito medico.

FAQS

Le domande più frequenti su questo servizio

migliore psicologa lecco
È necessario intervenire con un percorso di psicoterapia quando sono presenti dei disturbi psichici ed il disagio e il malessere sperimentati dalla persona interferiscono con la vita personale, relazionale o lavorativa. È importante lavorare sui vari meccanismi perché se no si rischia di trascinare il disturbo nel tempo andando a volte a intaccare più aree di vita.
Il colloquio dura circa 50 minuti circa.
Paziente e terapeuta sono seduti uno di fronte all’altro alla scrivania o sulle poltroncine. In base alla fase del percorso in cui ci si trova (iniziale, intermedia, consolidamento o conclusiva) si dedicherà più spazio ad alcune tematiche piuttosto che ad altre. In linea generale il tempo è gestito in modo tale da monitorare i vissuti della persona e l’andamento del percorso, introdurre o consolidare strategie cognitive e comportamentali funzionali, rinforzare le risorse personali e proporre modalità adattive per affrontare il periodo successivo.
Lo psicoterapeuta cognitivo comportamentale ha un ruolo attivo durante i colloqui. Ascolta, accoglie i vissuti della persona senza giudizi, fornisce informazioni sui meccanismi dei processi psichici generali e guida nel monitoraggio dell’umore, delle emozioni, dei pensieri specifici del paziente per individuare circoli viziosi disfunzionali e schemi disadattivi. Dopo aver contribuito a migliorare il grado di consapevolezza del paziente sui propri processi mentali si lavora insieme per introdurre le varie strategie cognitive e comportamentali utili al trattamento del disturbo. Pian piano lo psicoterapeuta favorisce il rinforzo delle varie risorse personali in modo che il paziente possa poi gestire i propri vissuti autonomamente anche dopo aver concluso il percorso.
Di solito è possibile vedere qualche effetto già dopo qualche colloquio però i tempi sono molto variabili in base a diversi fattori come ad esempio gravità del disturbo, da quanto tempo è presente, quante aree di vita sono intaccate dal disagio psichico. Durante il percorso si monitora l’andamento per ottimizzare per quanto possibile la tempistica.
Non è possibile stabilire in modo preciso a priori la durata della terapia ma dopo una prima fase conoscitiva è possibile delineare indicativamente il percorso da svolgere. A volte non è nemmeno necessaria una psicoterapia vera e propria ma sono sufficienti dei colloqui di sostegno psicologico perciò la durata è molto ridotta. Nel caso in cui fosse necessaria invece la psicoterapia c’è una fase di trattamento iniziale in cui i colloqui vengono svolti settimanalmente e dura tendenzialmente qualche mese. La durata può essere variabile non solo in base alla gravità del disturbo ma perché ogni persona ha bisogno del suo tempo per smontare meccanismi disfunzionali a volte presenti da anni e per costruirne di più funzionali. In base all’evoluzione del percorso, di solito dopo qualche mese, i colloqui possono essere poi diradati fino ad arrivare alla conclusione del percorso. Tutto viene in qualsiasi caso condiviso e concordato con il paziente.

Perché iniziare un percorso di psicoterapia insieme

Trascinare il disagio psicologico nel tempo e non intervenire favorisce tendenzialmente una cronicizzazione del disturbo e a volte un peggioramento nel tempo.
Possiamo lavorare insieme per gestire e modificare i meccanismi psicologici sottostanti. Fin dai primi colloqui concordiamo obiettivi, priorità e modalità. Ogni paziente porta la sua storia con le sue emozioni e i suoi vissuti ed io metto a disposizione le conoscenze che ho maturato negli studi e nella pratica clinica. Dopo essermi laureata nel 2004 e specializzata in psicoterapia cognitivo comportamentale ho seguito diversi pazienti come psicologa e psicoterapeuta e l’esperienza maturata è a disposizione  di ogni paziente. Cerco di creare un clima empatico e collaborativo in cui la persona ha sempre il diritto di esprimere se stessa e i propri vissuti. Ognuno ha la sua storia e i suoi valori. È importante che la persona mantenga la propria autonomia e che pian piano riesca ad utilizzare quanto detto durante i colloqui nella routine quotidiana in modo da diventare sempre più capace di autogestire i vari meccanismi psicologici. Durante il percorso ogni tanto facciamo il punto degli obiettivi raggiunti e di quelli su cui si sta lavorando per verificare che quanto detto insieme sia utile effettivamente per il paziente e che riesca ad applicarlo nella vita quotidiana. L’obiettivo finale è che la persona trovi il suo equilibrio psicofisico personale e riesca a mantenerlo nel tempo.

Come vengono svolti i colloqui di psicoterapia nel mio studio

Durante i colloqui sia io che il paziente siamo seduti uno di fronte all’altro su delle poltroncine o su delle sedie vicino alla scrivania. Non c’è il lettino.
I colloqui durano 50 minuti circa. In linea generale nella fase iniziale si fa il punto della situazione e ci si aggiorna sull’andamento del periodo intercorso dal colloquio precedente. La fase centrale è quella di elaborazione, intervento, ristrutturazione, consolidamento o rinforzo di strategie per poi concludere il colloquio con ciò che può essere utile per affrontare la settimana o il periodo successivo. Questo è un pò lo schema generale seguito nei colloqui ma poi possono esserci variazioni in base alle esigenze specifiche del paziente. Ogni colloquio e più in generale ogni percorso è delineato su misura in base alla persona.

Costi

Il costo dei colloqui individuali di psicoterapia è di 80 euro.
A volte la spesa è rimborsabile da alcune polizze assicurative perciò chi ha una assicurazione personale può controllare se è previsto un rimborso.
I colloqui di psicoterapia rientrano nelle prestazioni sanitarie e sono detraibili nel 730 se pagate con pagamento tracciato (ad esempio con bonifico). Si invita a chiedere comunque tutte le informazioni necessarie al proprio commercialista.
Si rimane a disposizione per concordare insieme tempi e modalità in base a esigenze personali specifiche. 
Di solito essendo un percorso si concorda per il pagamento mensile però se si preferisce si può fare di volta in volta. Si consiglia di comunicare eventuali esigenze all’inizio del percorso per accordarsi su come procedere.

Tutti i contenuti presenti hanno scopo puramente informativo. Non possiedono quindi alcuna funzione diagnostica o terapeutica. Contattami per qualsiasi approfondimento.

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