Le caratteristiche di una famiglia disfunzionale
La famiglia disfunzionale è caratterizzata dalla presenza di interazioni interpersonali contrassegnate da circoli viziosi, problemi di comunicazione, difficoltà nel riconoscimento e nella gestione delle emozioni.
Può essere caratterizzata da condotte manipolatorie, frequenti conflitti, scarso riconoscimento dei bisogni psicologici, poco supporto nella gestione delle varie emozioni, carenza di comunicazioni efficaci e adattive, atteggiamenti svalutanti, comportamenti distaccati ed evitanti oppure all’opposto invischiati con assenza di riconoscimento degli spazi personali. Spesso inoltre può esserci violenza verbale ed a volte anche fisica.
Le diverse problematiche
Ogni famiglia ha le sue problematiche. Non esistono famiglie perfette.
La famiglia disfunzionale può presentare però diverse difficoltà che sono presenti in modo stabile e pervasivo.
Il nucleo famigliare può essere caratterizzato da diverse problematiche che incidono negativamente sia nelle relazioni interpersonali sia sul benessere psicologico dei singoli componenti. Il problema famigliare non riguarda una singola persona ma i rapporti interpersonali che si creano e che si mantengono nel tempo.
Tra le problematiche più frequenti possono esserci:
• Scarsa cooperazione in cui non si condividono obiettivi comuni e non si collabora gli uni con gli altri per il benessere psicologico del gruppo e dei singoli
• Scarsa comunicazione in cui sembra che ci siano davanti dei “muri” invalicabili oppure spesso può esserci comunicazione ma non risulta assertiva ed è caratterizzata da modalità di interazione aggressive o viceversa remissive (in cui si tende ad assecondare sempre gli altri senza tutelare sè e i propri bisogni)
• Atteggiamenti distanzianti ed evitanti in cui si rimane distaccati dalle emozioni e dai vissuti degli altri, spesso viene descritto dalle persone come “menefreghismo”
• Atteggiamenti manipolatori in cui si cerca di ottenere ciò che si vuole facendo leva su emozioni come il senso di colpa e la vergogna per spingere l’altro ad assecondare le varie richieste
• Triangolazione in cui due o più persone si alleano contro un altro membro della famiglia
• Scarsa espressione e/o gestione delle emozioni in cui i diversi vissuti sono mascherati e non vengono condivisi oppure se espressi non vengono gestiti in modo funzionale e spesso vengono giudicati negativamente o addirittura ignorati
• Elevata conflittualità caratterizzata da frequenti discussioni e scontri poco costruttivi e scarsamente efficaci in cui non si risolvono i problemi ma anzi spesso si tende ad inasprire la situazione
• Eccessiva impulsività nelle reazioni per cui si reagisce istintivamente senza pensare a sé e agli altri e alle conseguenze a lungo termine
• Violenza verbale e/o fisica in cui si aggredisce l’altro verbalmente o fisicamente e non si riesce a gestire la conflittualità in modo funzionale, costruttivo e rispettoso
• Svalutazione in cui si sminuiscono le capacità e le abilità presenti, si tende a prendere in giro e a minare l’autostima personale
• Ipercontrollo in cui si tende a ipermonitorare cosa fanno gli altri famigliari, si vuol sapere tutto e si insiste perché gli altri si comportino come vuole la persona che esercita il controllo
• Iperprotezione in cui si limita l’esposizione e l’esplorazione spesso pensando di proteggere i propri famigliari ma limitando poi la libertà e la crescita personale
• Perfezionismo in cui tutto deve essere preciso, ordinato, in linea senza sfumature e tutto questo può favorire lo sviluppo di un senso di inadeguatezza
• Eccessiva attenzione al giudizio altrui in cui viene data importanza all’opinione altrui e all’immagine della famiglia
• Critiche continue in cui non va bene mai nulla, si trova sempre qualcosa che non funziona e viene sottolineato solo ciò che c’è di negativo
• Inversione di ruolo in cui i bambini ed adolescenti si preoccupano e si occupano dei genitori oppure ci può essere più in generale una confusione dei ruoli in cui un parente esercita un ruolo non suo in modo disfunzionale
• Assenza di confini in cui non c’è distinzione tra spazio personale e spazio della famiglia, in cui non c’è un rispetto della privacy personale
Le possibili cause
Problemi transgenerazionali
I genitori hanno i propri vissuti ed il proprio modo di vedere se stessi, gli altri ed il mondo. Ognuno ha la propria storia ed il proprio punto di vista.
Quando i genitori provengono a loro volta da famiglie disfunzionali possono non aver imparato a gestire le emozioni e le relazioni in modo funzionale e quindi possono aver difficoltà ad instaurare relazioni significative funzionali. Questo non significa che tutta la colpa è unicamente delle generazioni precedenti perché dipende anche da eventuali relazioni significative che le persone hanno avuto con altri adulti, da varie esperienze di vita e da come sono state affrontate le varie difficoltà nel corso degli anni.
Inoltre i nonni a loro volta hanno il loro passato con le loro ferite psicologiche derivanti dalla loro storia di vita. Spesso i copioni disfunzionali se non riconosciuti e gestiti possono essere tramandati da una generazione all’altra.
È importante riconoscere le dinamiche presenti e comprendere l’impatto che hanno avuto e che hanno nel presente per rompere gli effetti transgenerazionali disfunzionali. Oggi c’è una maggior conoscenza e una maggior attenzione sugli aspetti psicologici per cui è possibile lavorare su di sè per favorire il passaggio a dinamiche più funzionali.
Eventi traumatici
Gli eventi traumatici non elaborati possono destabilizzare le persone ed incidere sui vissuti e sugli atteggiamenti personali ed interpersonali. Gli eventi traumatici possono avere diversi effetti psicologici e possono incidere su come una persona gestisce la propria quotidianità e quindi anche i rapporti famigliari. Quando una persona non riesce ad elaborare quanto accaduto gli effetti possono trascinarsi per un lungo periodo ed incidere quindi in modo significativo nella vita della persona e di chi le sta vicino.
Problemi psichici
Se uno dei due genitori o entrambi hanno dei problemi psicologici come ad esempio depressione, disturbi d’ansia o disturbi di personalità questi possono influire su come interagiscono all’interno della famiglia e su come gestiscono le loro emozioni. Tutto questo può influenzare i rapporti famigliari e le modalità comunicative tra di essi.
Dipendenza da alcool e droghe
Quando in famiglia c’è una dipendenza da alcool e/o droghe questo influisce non solo su chi ne fa uso ma indirettamente anche su chi è vicino. La dipendenza da sostanze incide sull’umore, sulle reazioni, sugli atteggiamenti e quindi anche sulle relazioni interpersonali.

Le conseguenze psicologiche
Quando una persona cresce in una famiglia disfunzionale può avere diverse ripercussioni da un punto di vista psicologico. Ogni situazione va valutata comunque in modo personale e specifico.
In generale si possono avere difficoltà a riconoscere i propri bisogni e le proprie emozioni, possono mancare dei modelli funzionali di gestione dei problemi e si possono avere difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Quando si analizzano le dinamiche famigliari non si giudica il singolo componente del nucleo ma ciò che si valuta è la dinamica del rapporto.
Lo psicologo non ė un giudice e nemmeno un arbitro perciò non si cerca un colpevole ma si analizza la modalità relazionale per riconoscere gli aspetti disfunzionali e cercare soluzioni più funzionali.
Alcune modalità interpersonali possono essere disfunzionali come ad esempio l’iperprotezione che porta a tenere l’altro “sotto una campana di vetro”.
Un altra modalità disfunzionale è caratterizzata dallo sminuire sempre i problemi e le emozioni dei vari componenti del nucleo familiare.
Nelle famiglie disfunzionali spesso c’è anche la manipolazione che cerca di far leva sul senso di colpa o sul timore del giudizio altrui per indurre ad atteggiamenti e comportamenti specifici.
Le critiche costanti, il giudizio poco costruttivo tendono a far sentire l’altro inadeguato ed in difetto.
Quando una persona cresce senza avere un riferimento emotivo ed affettivo manca una base sicura da cui partire per esplorare ed affrontare il mondo. L’assenza di supporto e comprensione reciproca e le varie problematiche famigliari man mano possono portare la persona a sentirsi inadeguata e poco amabile. Spesso la persona può arrivare a pensare di non essere adeguata non solo nelle relazioni famigliari ma in generale. Può arrivare a dirsi frasi del tipo “se non riesco a interagire bene in famiglia figuriamoci fuori”.
Una famiglia disfunzionale può incrinare l’autostima stessa e più in generale il benessere psicologico, emotivo e relazionale della persona.
Come gestire i rapporti familiari disfunzionali
Le relazioni famigliari disfunzionali invece che essere un sostegno ed un supporto diventano esse stesse fonte di problemi e conflitti creando preoccupazione, instabilità ed insicurezza.
È importante non negare i problemi e non fingere che vada tutto bene: non tutti i rapporti famigliari sono basati su supporto, rispetto ed empatia. È altrettanto fondamentale però affrontarli con consapevolezza ed in modo funzionale.
All’interno della famiglia bisogna cercare, per quanto possibile, di esprimere se stessi e i propri bisogni e può essere utile prendere le distanze emotivamente e psicologicamente da tutto ciò che risulta svalutante.
Può essere utile filtrare ciò che viene detto perché anche se viene detto da un famigliare non vuol dire che sia tutto giusto.
Bisogna definire dei confini, proporzionati all’età, tra propri spazi personali e spazi di condivisione.
Si può condividere anche una progettualità con obiettivi comuni e proporre attività piacevoli per provare a trovare un modo diverso di stare insieme.

Il ruolo dello psicologo
Lo psicologo ascolta, raccoglie le informazioni portate dal paziente e analizza la dinamica interpersonale presente. Non si cerca un colpevole ma si cerca di capire insieme come si è sviluppata nel tempo quel tipo di interazione. Ogni famiglia ha le sue problematiche ma a volte si sviluppano schemi famigliari rigidi, disadattivi e pervasivi che intaccano il benessere psicologico dei diversi componenti del nucleo famigliare. Durante i colloqui psicologici si individuano insieme gli aspetti disfunzionali e si cercano soluzioni più funzionali.
L’obiettivo dei colloqui è trovare modalità di gestione ed interazione più adattive promuovendo il benessere psicologico ed emotivo delle persone.

5 consigli
1. Comunicare in modo assertivo
Una comunicazione chiara, semplice, efficace ed assertiva è alla base di relazioni interpersonali funzionali. Rispettare se stessi e i propri bisogni ma anche quelli degli altri permette di creare e mantenere relazioni durature in cui ci sente liberi di esprimere se stessi e le proprie emozioni.
2. Empatia
Essere consapevoli delle emozioni e del punto di vista degli altri facilita una migliore comprensione dei vissuti dei vari componenti della famiglia. L’empatia aiuta a capire cosa prova l’altro nelle diverse situazioni quotidiane e facilita così un approccio attento e rispettoso.
3. Assenza di giudizio sulla persona
Ognuno ha il suo punto di vista ed è importante che si senta libero di esprimere se stesso senza temere il giudizio degli altri componenti della famiglia. Ci si può confrontare su opinioni e modalità diverse mantenendo un atteggiamento collaborativo.
4. Rispettare i tempi e gli spazi personali
Ognuno ha i propri tempi e ha bisogno di un suo spazio personale. È importante non essere invadenti, pressanti o eccessivamente controllanti. Ognuno può avere la necessità di sentirsi libero di condividere ciò che desidera e vedere rispettati i propri tempi nel comunicare ed esprimere ciò che ritiene più personale.
5. Condividere momenti piacevoli
Le relazioni funzionali si ricaricano di momenti piacevoli e ricordi positivi. È importante provare piacere nello stare insieme. La famiglia funzionale è ricca di interazioni piacevoli e/o utili sia ai singoli componenti che al gruppo. Le attività piacevoli condivise favoriscono e rinforzano la collaborazione e la cooperazione.