Aree di intervento
Da cosa deriva
Lo stress lavorativo può derivare da problematiche relative a diversi ambiti:
Innanzitutto un fattore da tener presente è la quotidianità dell’attività lavorativa: quando si vivono situazioni piene di difficoltà il lavoro diventa una sfida da affrontare ogni giorno. Le persone spesso riportano una difficoltà a staccare e a recuperare le energie perché il lavoro è un’attività ripetuta e giornaliera. A volte anche nei giorni di riposo si rimugina sulle problematiche lavorative. Spesso inoltre più si avvicina il giorno del rientro al lavoro più aumenta il malessere e si ha un’ ansia anticipatoria.
Tendenzialmente le persone riferiscono una serie di sintomi: ad es. disturbi del sonno, nervosismo, irritabilità, tensione oppure abbattimento, affaticamento, perdita di interesse anche per le attività extra-lavorative.
(E. Roosevelt)
Come intervenire
Nella terapia dei disturbi correlati a mobbing, stress e disadattamento lavorativo è inoltre importante considerare se il rapporto di lavoro si è concluso o se è tuttora in corso. Se il lavoro è terminato si interviene sul trauma vissuto e sul recupero delle proprie sicurezze. Se invece l’attività lavorativa è tuttora in corso si considerano oltre alle problematiche relazionali anche strategie e tecniche per viverla quotidianamente in modo più soddisfacente.
Lo stress lavorativo spesso influisce negativamente anche sull’autostima e sull’autoefficacia delle persone che riportano tendenzialmente un senso di vulnerabilità ed impotenza. Rispetto alle relazioni personali non si può scegliere autonomamente con chi relazionarsi e non si può nemmeno decidere liberamente di cambiare l’organizzazione del sistema. Ad esempio spesso si pensano frasi del tipo “è così e io non posso farci niente, non dipende da me”. Inoltre ci si sente spesso senza via d’uscita pensando ad esempio “devo lavorare, ne ho bisogno e non posso andarmene e licenziarmi … è impossibile trovare un altro lavoro”.
Si interviene quindi per circoscrivere e gestire il problema per cercare, non solo di viverlo nel miglior modo possibile, ma anche per non influenzare negativamente la vita personale, familiare e sociale.
Il mobbing è l’insieme di tutti quei comportamenti e atteggiamenti persecutori messi in atto da terzi sul posto di lavoro. Possono essere sia comportamenti espliciti come battute, insulti, dispetti oppure anche atteggiamenti meno diretti ma comunque altrettanto invalidanti come ad esempio isolamento sociale, esclusione da riunioni, esclusione da comunicazioni aziendali, demansionamento …
Si definisce mobbing verticale quello esercitato dall’alto a livello gerarchico aziendale cioè quello messo in atto dal capo nei confronti dei dipendenti.
Si parla invece di mobbing orizzontale quando gli atteggiamenti persecutori vengono messi in atto da uno o più colleghi che sono allo stesso livello.
Tutti i contenuti presenti hanno scopo puramente informativo. Non possiedono quindi alcuna funzione diagnostica o terapeutica. Contattami per qualsiasi approfondimento.
Le fasi del percorso psicologico
Storia lavorativa
Analisi dei diversi fattori
Strategie di gestione
Tecniche cognitive
Consolidamento e conclusione
FAQS
Le domande più frequenti su questa area d'intervento
5 consigli per chi "soffre" del disturbo
1
Riconoscere lo stress
2
Comunicazione assertiva
3
Considerare le singole persone
4
Rinforzare la visione di sè stessi
5
Prendersi cura di sé
5 consigli per chi "sta vicino" a chi soffre
1
Aiutare a costruire una visione di sè solida
2
Aiutare a riconoscere i segnali di stress
3
Aiutare a comprendere meglio le dinamiche del gruppo lavoro
4
Problem solving
5
Invitare a costruire un confine tra l’area lavoro e le altre aree di vita
Altre aree di intervento
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