Disturbi
Cosa significa “Stress post traumatico”
La parola trauma significa ferita, lesione ed indica una rottura profonda tra il prima e il dopo. L’evento traumatico diventa uno spartiacque nella propria storia di vita. L’evento percepito spesso come minaccioso ed inatteso è tale da non riuscire ad essere integrato emotivamente e psicologicamente nella propria storia.
Si parla di disturbo da stress post traumatico quando una persona a seguito di un evento traumatico continua a rivivere nel tempo l’immagine e le sensazioni provate e sperimenta un’ ansia elevata appena qualcosa gli ricorda l’episodio (un suono, un odore, un ambiente…).
La reazione di attivazione di fronte a questi stimoli può essere davvero molto forte e spaventare enormemente.
(Kahlil Gibran)
Perchè è importante intervenire
La persona tendenzialmente ha un vissuto di impotenza ed incapacità a gestire le proprie emozioni e reazioni e tutto questo tende ad intaccare ai propri occhi la propria stabilità e sicurezza personale ed anche spesso la propria autostima.
Si tende perciò ad evitare tutte le situazioni o le persone che anche solo minimamente ricordano l’evento traumatico o aspetti ad esso correlati.
E’ importante intervenire nel trattamento del disturbo da stress post traumatico sia per limitare l’evitamento che pian piano si generalizza a diverse situazioni sia per recuperare la propria sicurezza personale. Se stai cercando uno psicologo o psicoterapeuta a Lecco che possa aiutarti nel superamento di questo momento, prenota un colloquio presso il nostro studio in Via Digione 31.
Tutti i contenuti presenti hanno scopo puramente informativo. Non possiedono quindi alcuna funzione diagnostica o terapeutica. Contattami per qualsiasi approfondimento.
FAQS
Le domande più frequenti su questo disturbo
Il disturbo da stress post traumatico è caratterizzato da alterazioni nei pensieri e nell’umore, stato di ipervigilanza, problemi di concentrazione, iper-reattività o all’opposto eccessivo disinteresse e distacco, pensieri intrusivi e flashback (possono essere innescati da suoni, odori o comunque stimoli in qualche modo associati all’ evento traumatico). Spesso la persona rivive le emozioni e i pensieri come se l’evento traumatico stesse accadendo di nuovo in quel momento. Possono esserci anche sogni ricorrenti e disturbi del sonno. A volte sono presenti anche convinzioni negative su se stessi, gli altri o il mondo.
È importante intervenire per “lasciare il passato nel passato” ed andare avanti senza il peso degli eventi traumatici. L’insorgenza del disturbo da stress post traumatico può avvenire anche a distanza di mesi dall’evento. Diventa necessario intervenire quando i pensieri, le emozioni, la sintomatologia riportata diventano interferenti non solo con la vita quotidiana ma anche con la percezione di sicurezza personale. È fondamentale intervenire per evitare che il disturbo si cronicizzi.
Il disturbo da stress post traumatico può essere trattato sia con la psicoterapia cognitivo comportamentale sia con l’Emdr. In entrambi i casi si lavora su una rielaborazione dell’evento traumatico e sul significato che ha avuto per la persona. Obiettivo della terapia è lavorare sulle memorie traumatiche per far sì che l’evento perda l’intensa componente emotiva ad esso associata e si sblocchino i pensieri cognitivi negativi per ristrutturarli in cognizioni più funzionali. E’ importante che la persona ritrovi la sua sicurezza.
5 consigli per chi "soffre" del disturbo
1
Raccogliere informazioni
Innanzitutto è importante selezionare fonti di informazione come ad esempio siti o libri o riviste che abbiano una base scientifica comprovata. Può facilitare la raccolta di informazioni la possibilità di rivolgersi ad un professionista qualificato inizialmente anche solo a titolo informativo o per una prima consulenza. L’informazione accurata favorisce la comprensione dei meccanismi sottostanti e delle diverse componenti. Questo è fondamentale per poi lavorare sul proprio disagio in modo efficace. È importante conoscere le diverse strategie utili a diversi livelli. Ad esempio conoscere il rilassamento muscolare e le tecniche di respirazione consente di poterle applicare per abbassare lo stato di tensione. Raccogliere informazioni sui diversi tipi di trattamento ed anche su quali è riconosciuta una certa efficacia nel trattamento del disturbo (come ad es. la psicoterapia cognitivo comportamentale e l’Emdr) permette di delineare un piano di azione che possa favorire un miglioramento.
2
Stabilire una routine quotidiana
Tornare ad avere una propria routine quotidiana con possibilmente ritmi sonno/veglia regolari, orari per pranzo/cena, attività come ad es. studiare o lavorare aiuta sentirsi padroni della propria vita. Non devono esserci però schemi troppo rigidi e non bisogna concentrare tutto su un’unica attività in modo ossessivo. È importante mantenere un equilibrio per quanto possibile rispettando anche i propri tempi.
3
Concentrarsi sui propri punti di forza
Ognuno ha le proprie risorse e i propri punti di forza. Dopo un evento traumatico a volte si rischia di sentirsi deboli e fragili fino ad arrivare ad autogiudicarsi e autosvalutarsi. È importante invece riconoscere le proprie abilità e capacità: bisogna sfruttarle per affrontare il difficile periodo e stare meglio. È importante riuscire a riconoscere il proprio valore come persona.
4
Chiedere sostegno a amici e parenti
Chiedere aiuto alla propria famiglia, ai propri amici, alle persone a cui siamo legati affettivamente non significa essere deboli. Le relazioni affettive si basano sulla reciprocità. In base alla fase di vita e al contesto a volte si aiuta e a volte si ha bisogno di aiuto. Inoltre chi sta vicino magari vorrebbe aiutare ma non sa come farlo e si sente in colpa o inadeguato e perciò parlare apertamente è di aiuto a tutti.
5
Contattare un professionista qualificato
Quando si parla di disturbo da stress post traumatico ci si riferisce ad un forte disagio emotivo dovuto a un evento o ad una serie di eventi che la persona non è riuscita ad elaborare ed integrare nella propria storia di vita in modo, per quanto possibile, adattivo. Questo può comportare diversi cambiamenti nello stile di vita, nelle routine e nell’umore che può incidere anche sulle interazioni interpersonali sia familiari che in ambito scolastico o lavorativo. Quando i tentativi falliscono si perde la speranza di poter superare il trauma ed in più passa altro tempo e il disturbo può influire su più aspetti della vita quotidiana. È importante quindi cercare di superare quanto avvenuto nel modo più efficace possibile per riprendere in mano la propria vita.
5 consigli per chi "sta vicino" a chi soffre
1
Ascolto attivo
2
Empatia
3
Sostegno
4
Pazienza
5
Incoraggiamento a cercare un aiuto professionale
I farmaci possono essere utili in aggiunta alla psicoterapia soprattutto quando la sintomatologia è tale da diventare invalidante nelle diverse aree di vita. È importante però affiancare a eventuali farmaci, sempre prescritti dal medico, la psicoterapia per poter elaborare il trauma e riuscire quindi a lasciare il passato nel passato ed andare avanti.
È importante star bene fisicamente e psicologicamente. Oltre alla riduzione dei sintomi è fondamentale essere consapevoli dei propri meccanismi interni per gestire non solo i vissuti legati al passato ma anche per poter affrontare eventuali sfide future più serenamente. I farmaci possono aiutare a star meglio ma non bisogna dipendere psicologicamente da essi. Pensare che il proprio benessere psicologico dipenda unicamente dal farmaco rischia di far sentire la persona dipendente da qualcosa di esterno e questo può aumentare il vissuto di fragilità e debolezza. È importante invece rinforzare la percezione di sé e delle proprie risorse. Ad esempio anche per prevenire eventuali ricadute è importante contare su fattori personali: riconoscere le situazioni che tendenzialmente ci possono attivare e conoscere i primi segnali di disagio che ci consentono di intervenire con le varie strategie. Questo permette, se si desidera, di contattare un professionista qualificato prima che il malessere si cronicizzi.
Concludendo è sempre possibile valutare con il proprio medico la necessità di un supporto farmacologico ma è fondamentale affiancare una psicoterapia per intervenire anche sui fattori psicologici sottostanti.
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