“conquistare la propria gioia è meglio che arrendersi alla tristezza” Andrè Gide
Tecnicamente si parla di Disturbi dell’umore e hanno come caratteristica predominante un’alterazione dell’umore.
La depressione è caratterizzata da tristezza, demoralizzazione, perdita di interesse, calo della motivazione, riduzione delle capacità di attenzione e concentrazione, compromissione del ritmo sonno veglia, riduzione o aumento dell’appetito e rallentamento motorio.
Si presentano quindi una serie di sintomi che anche per intensità e durata la distinguono dalla semplice tristezza che tutti possono sperimentare in certe occasioni.
Quando si ha una forma più lieve, che dura da più di due anni, si parla di disturbo distimico.
La depressione post-partum ha un esordio entro 6 mesi dal parto e può durare da poche settimane ad un anno e più se non trattata, presenta gli stessi sintomi della depressione. Va distinta dall’instabilità emotiva tipica dei primi 4/5 giorni dopo il parto che colpisce l’80% delle donne. In particolare nella depressione post partum ci sono spesso pensieri disfunzionali sulle proprie capacità di madre (ad es. “non sono una brava mamma”) e da ciò possono derivare senso di colpa, vergogna e ansia.
Si parla di disturbi bipolari quando l’umore è caratterizzato da un’alternanza tra episodi di depressione ed episodi maniacali o ipomaniacali. Negli episodi maniacali la persona ha un umore estremamente e persistentemente elevato con ad esempio idee di grandezza, iperattività o agitazione, distraibilità. Nella fase ipomaniacale il tono dell’umore è sempre elevato ma l’intensità è minore e l’impatto nella vita quotidiana è tendenzialmente più contenuto. In generale comunque il disturbo bipolare influisce fortemente sulla vita sociale e lavorativa del paziente.
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